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averle già viste.
Penso proprio di sì, Alberto.
E comunque è uno spettacolo sorprendente.
Sì, non ti basta mai.
Erano quasi le undici quando Passarono l ultima curva e imboccarono il rettilineo
del lungomare Mattei di Vieste. Il promontorio si vedeva chiaramente infondo, sul
mare. Alfio rallentava sempre di più percorrendo quella strada. La ricordava, sì, la
ricordava. Uno sguardo verso la spiaggia che correva lì a fianco. Era quella la
spiaggia. Quasi si fermò col cuore che palpitava, era lì che sognava di passeggiare con
la sua donna.
Alberto, guarda, infilati lì nell hotel, ho un amica che mi aspetta.
Sì, va bene.
Entrò nel parcheggio del Pizzomunno, senza saperlo prese lo stesso posto in cui
aveva parcheggiato la Maranello l ultima volta. Sandro era lì che controllava il
giardino. Ora anche i motociclisti... pensò quasi seccato da quella novità.
Scusate, avete una prenotazione?
Alfio lo vide togliendosi il casco, poi fece cenno ad Angela di rispondergli.
Cerchiamo la signorina Attolico. Ci ha dato appuntamento quì.
Sandro vide Alfio, Oh madonna mia! disse tra se.
Lei sa dov è? Angela gli si era avvicinata.
Oh, sì! E in spiaggia, da quella parte! Sandro era a disagio, quello sembra il
signorino Goa... disse tra sé.
- 78 -
F REEDOM!
Alberto, vieni. Angela si diresse verso il sottopasso per la spiaggia seguita da
Alfio.
La spiaggia si presentò davanti a loro. Angela si mise a cercare tra gli ombrelloni,
mentre Alfio proseguì fin quasi al bagnasciuga continuando a guardare qua è là sulla
spiaggia. E quì, è quì! Porca miseria... Ripeteva a se stesso.
Giuliana era qualche ombrellone più in là, stava leggendo un romanzetto rosa
prestato da sua cugina. Indossava il suo costume rosso, aveva già un velo di
abbronzatura sulla pelle.
Ciao Giuliana!
Ehi, Ciao! Sei arrivata... Si alzò e la baciò sulla guancia. Dai, fatti vedere!
Tu piuttosto, già abbronzata eh?
Alfio gli sembrava di vederla, che camminava lungo la spiaggia, no, usciva dal
mare... Dove sei, mia bella? Ormai stava perdendo il contatto con la realtà.
Volevo presentarti quel mio amico...
Giuliana lo vide. Era lì, quasi dove lo aveva salutato l ultima volta, un po in
controluce con il sole del mattino. Le cadde il libro nella sabbia ma non se ne accorse,
come se tutto il resto non esistesse.
Alfio... Sussurrò, Angela lo percepì.
Dove sei mia bella?... Eccola, era lì sotto l ombrellone. Alfio rimase ad
ammirarla, in contemplazione. Poi sentì che lo chiamava.
Alfio!
Sentirsi chiamare con quel nome ebbe un effetto catalizzante nel suo cervello. In
una frazione di secondo una serie di porte si aprirono, come se la rete neuronica stesse
creando nuove connessioni pur di arrivare a lei.
Giuliana! Le rispose. Si avvicinarono quasi esitanti.
Angela li vide avvicinarsi, toccarsi il viso quasi per rendersi conto che non fosse
un sogno.
Sei vera...
Sei vivo...
Angela cominciò a fare due più due. Alberto non era Alberto, niente di più
semplice. C era stato uno scambio di persona. Come temeva, le sembrava di sentire il
rumore del crollo delle sue teorie, delle sue certezze, della sua tesi di laurea: complessi
- 79 -
A L EXANDER S VOBODA
edipici, schizofrenia latente, rifiuto della realtà... Tutte balle, la realtà era molto più
banale, e lei se la ritrovò all improvviso davanti. Tutto quello che c era prima crollava,
e crollava anche il suo sentimento per lui, in briciole, già oramai compromesso dalla
consapevolezza che quella Giuliana, come poi si stava definitivamente verificando, era
la donna dei sogni di Alfio.
Tu sei Giuliana. Quanto ti ho sognato, non ci crederai.
Continuavano ad accarezzarsi a vicenda il viso.
E tu sei Alfio. Giusto?
Non lo so. Non ricordavo il mio nome. Sei tu il mio unico ricordo.
Giuliana gli girò un po la testa e vide la piccola voglia di fragola dietro l orecchio
destro, si ricordava di averlo notato durante il bagno insieme, erano passati quasi due
anni. Sul cadavere bruciato quel riconoscimento non fu possibile perché la pelle in
quella zona era carbonizzata. E Giuliana era sempre rimasta col dubbio.
Poi mise a fuoco quella cicatrice sulla fronte.
Ma cosa ti è successo? Dovrai raccontarmi tutto!
Sì... E Angela? Alfio si guardò in giro, non c era più.
Non so era quì con me prima...
Devo andare da lei, devo spiegarle, scusami Giuliana.
Ma sentilo, che inflessione barese... Vai pure, non scappo.
Era incredibile, l aveva ritrovata esattamente lì, dove si aspettava che fosse, dove
l aveva sempre sognata, ed era vera.
Angela stava prendendo il suo borsone dalla moto, e piangeva. Alfio la prese dalle
spalle e cercava di farla smettere.
Angela ti prego...
Vado via. Sono di troppo quì. E lei la tua donna!
Ma tu lo sapevi?
Sì, lo avevo capito da tempo, e ti ho portato quì.
Alfio la abbracciò.
Grazie, Angela. Non sai quanto ti sono grato. Non solo me l hai fatta ritrovare,
ma potrò sapere finalmente chi sono veramente. Ma adesso aspetta...
- 80 -
F REEDOM!
Giuliana era lì ad osservarli. Capì che tra loro c era, o c era stato qualcosa. Vide
Sandro che gli faceva dei segni. Lei le rispose annuendo: sì, è lui! E gli sorrise.
Angela continuava a piangere, più in silenzio. Si appoggiò alla California. Alfio
non sapeva più che fare. Giuliana si avvicinò.
Angela calmati. Nessuno ti manda via. Le si fece vicina. Adesso ci rilassiamo,
prendiamo le borse e andiamo in spiaggia. Puoi andare in cabina a cambiarti, se vuoi.
Angela si calmò. Sì, Giuliana. Dobbiamo parlare, devo raccontarti tutto.
Eh sì, direi... Giuliana fese un sospiro di sollievo. Anche lei era piuttosto tesa
per la situazione. Poi, quasi per sdrammatizzare si rivolse ad Alfio: Bella moto. E la
tua?
Sì, o meglio, me la sono ritrovata nei panni di Alberto Gigli. Mi è piaciuta,
amore a prima vista.
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